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L’ontologia trinitaria tra filosofia e teologia

Sulle orme di Klaus Hemmerle pensatore di frontiera

 

“Trinitarische Ontologie zwischen Philosophie und Theologie. Auf der Spur von Klaus Hemmerle der Grenzgänger”


Seminario internazionale del Dipartimento di ontologia trinitaria IUS

Centro Mariapoli “Chiara Lubich”, Cadine (Trento), 14/16 dicembre 2014

 

Si è svolta a Trento la seconda tappa dell'itinerario di studio dedicato a rievocare ed approfondire il patrimonio di vita e di pensiero di Klaus Hemmerle, straordinaria figura di teologo, filosofo, vescovo e, prima di tutto, discepolo del carisma dell’unità – come parlava di se stesso -, annoverato da Chiara Lubich tra i cofondatori del Movimento dei Focolari, che ha contribuito in modo determinante a focalizzare nel dibattito contemporaneo la portata teologica, filosofica e transdisciplinare di quella specifica ontologia relazionale che è l’ontologia trinitaria.

 

La prima tappa, dedicata a Hemmerle uomo dello Spirito, si era svolta presso il Centro ecumenico di Ottmaring, in Germania, nel mese di aprile; la terza, dedicata a Hemmerle uomo di Chiesa, si svolgerà a Dortmund nel prossimo febbraio. A Trento era di scena l’Hemmerle uomo di pensiero.

 

L'idea originaria prevedeva di raccogliere questa volta soltanto una trentina di studiosi. In realtà, le richieste di partecipazione sono rapidamente lievitate, portando il gruppo da 30 a oltre 70: studenti e docenti di Sophia con il teologo Piero Coda, alcuni professori di Trento, da Austria, Spagna e Polonia, un giovane professore venuto appositamente dall’Argentina, alcuni dottorandi del S. Raffaele di Milano con il filosofo Massimo Donà, e dell’Università Santa Croce di Roma con il teologo Giulio Maspero, oltre a Wilfried Hagemann, Herbert Laurenroth e Franz Sedlmeier del Centro di Ottmaring, ed altri.

 

A catalizzare l’iniziativa è stata la proposta rivolta un anno fa a Piero Coda di coordinare la realizzazione corale di un Dizionario enciclopedico di ontologia trinitaria, edito contemporaneamente in varie lingue, per offrire un punto di riferimento autorevole su questo già fecondo e promettente orientamento di pensiero. Una volta costituito il comitato scientifico, il Seminario trentino doveva proporre il metodo di lavoro e creare le condizioni per l’entrata in quel “luogo” in cui soltanto diventa praticabile l’esercizio dell’ontologia trinitaria tra teologia e filosofia.

 

Alcune righe di Klaus Hemmerle (del Natale del 1993), citate da Piero Coda nel suo primo intervento, hanno offerto un accesso importante: «Durante il mio riposo nelle Alpi, in una passeggiata, ho avuto a un tratto l’impressione che il sole fosse caduto nella valle. La sua luce avvolgeva il paesaggio non più dal di sopra e dall’esterno, bensì brillava dal di sotto e dal di dentro. Monti, sentieri ed acqua erano infuocati dal sole in loro e al di sotto di loro. Recentemente mi sono imbattuto in una rappresentazione del presepe, nella quale la fonte di luce era il bambino. Sì, questo è il Natale: vedere le persone, le cose, la vita nella luce di quel Sole che si è immerso in noi, per far sorgere dal di dentro e dal di sotto, nel piccolo e nel quotidiano, Dio fra noi».

 

Il Seminario, in questa logica, ha inteso essere un inizio non solo “tematico” ma anche e prima di tutto “amicale”. Da qui si sono dispiegati tre giorni intensi e luminosi, ricchi di sorpresa, di dialogo e di tracce di lavoro per il futuro. Impossibile riportare in sintesi l'arcobaleno di pensieri che si è andato disegnando. Non sono mancate le voci di autorevoli figure della tradizione teologica e filosofica che, lungo la storia, hanno avvertito con più urgenza la necessità di un cambio di paradigma nella visione dell’essere in chiave trinitaria: Gregorio di Nissa e Agostino di Ippona, Tommaso d’Aquino e Bonaventura da Bagnoregio, Hegel e Schelling, Rosmini, Solov’ev e Florenskij, Bulgakov e Karsavin, Guardini e Rosenzweig.

 

Profondi e appassionati anche gli interventi dei giovani presenti (la maggioranza) che fanno ben sperare per il futuro della ricerca, come ha evidenziato Kurt Appel di Vienna. Preziosi, alla fine di ogni giornata, alcuni momenti artistici e di condivisione: un concerto di pianoforte offerto dal Conservatorio di Trento e una indimenticabile testimonianza di Wilfried Hagemann, con foto e poesie del vescovo Hemmerle.

 

Nel quadro dell'ultima sessione, rimarcata la libera pluralità dei sentieri di ricerca, Lubomir Žák (della Pontificia Università del Laterano), interpretando i presenti, ha consegnato al Dipartimento di ontologia trinitaria di Sophia la supervisione della stesura del nuovo Dizionario enciclopedico, in trasparente apertura – come ha concluso Piero Coda - verso le domande che l’ontologia trinitaria è chiamata oggi ad accogliere per servire l’umanità.

 

I prossimi passi sono chiari. Si procederà anzitutto a pubblicare gli Atti del Seminario e a curare una nuova traduzione in italiano delle “Thesen zu einer trinitarischen Ontologie” (1976) di Hemmerle, con apparato critico e testo originale a fronte. Gli studiosi si rivedranno a Milano, nel prossimo mese di aprile 2015, per un nuovo appuntamento su “I Padri della Chiesa e l’ontologia trinitaria”.

Autore: Redazione Web
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