Visita di Maria Voce allo IUS
Il dialogo degli studenti con la Vice-Gran Cancelliere
Davide Penna, genovese, che fa parte dell’Azione cattolica, studente al I anno di Ontologia trinitaria, afferma che quella di Sophia è “una delle scelte più giuste” fatte nella sua vita. Insieme a Ines Tolentino Da Silva, portoghese, impegnata da anni tra i Gen del Movimento dei Focolari, a nome degli studenti accoglie nell'Aula Magna dell'Istituto Maria Voce, introducendo l'incontro: attualmente sono circa 80 fra gli iscritti ai corsi di laurea specialistica e i dottorandi.
L'appuntamento di venerdì 26 aprile con la Vice Gran Cancelliere dell'Istituto,oltre che Presidente del Movimento dei focolari, permette una verifica importante a metà percorso nell'anno accademico. Quasi un bilancio che si compone nel dialogo: riflessioni e domande, esperienze e valutazioni che mettono al centro la vita della comunità accademica.
Vanessa Breidy viene dal Libano e la sua vicenda ha un timbro personale. Dopo il coinvolgimento tra i giovani del Movimento Gen, arrivano gli anni in cui nulla è più scontato e le risposte valide fino a ieri ora risultano insufficienti. Giunge inatteso l'invito a iscriversi allo IUS e Vanessa accetta: “E' un’esperienza forte, sto acquistando una nuova visione sulle cose. E vedo che non sono da sola in questa ricerca. Studiando l’opera di tanti pensatori, ho scoperto che accanto a me, a noi, ci sono uomini e donne che hanno espresso da sempre le mie stesse domande...” .
Anche Emanuele Pili è ligure; la sua constatazione è che lo IUS dà a chiunque, a prescindere dall’appartenenza al Movimento dei Focolari, la possibilità di accedere alle fondamenta del carisma dell’unità, partendo dal cuore di quell’esperienza particolare di luce che Chiara Lubich, la fondatrice, visse nel 1949, quando ebbe da Dio le intuizioni fondamentali sull’Opera che sarebbe nata. “E così a Sophia – afferma – succede anche questo, che la dimensione universale del carisma di Chiara si dispiega veramente solo quando viene compresa, spiegata e ridonata anche da chi non fa parte del Movimento”.
Poi c'è Lia Guillen del Paraguay, al II anno della laurea in Studi politici, e che si sofferma sulla originalità di Sophia, dove la competenza nella cultura dell'unità, che viene acquisita con lo studio, chiede allo stesso tempo coerenza nelle scelte della vita quotidiana. Il suo intervento dà modo a Maria Voce di approfondire il pensiero:
“La fatica per lo studio è scontata, la affrontereste dovunque. A questa fatica, qui si unisce quella della convivenza: è una fatica ma anche un’occasione. Una difficoltà può essere vista come un ostacolo o come una sfida per fare un passo più avanti. La sfida in più della convivenza vi permette di testimoniare la fraternità universale, che è l'idea fondante sia del Movimento dei focolari che di Sophia. Come si testimonia infatti la possibilità della comprensione reciproca, il superamento di visioni diverse se non ne fai l’esperienza concreta?"
"Venendo qui – continua Maria Voce, con una osservazione che colpisce tanti - avete aderito ad un progetto diverso che vi ha affascinato, altrimenti avreste cercato un’altra cosa. Questo progetto ha la radice in una luce straordinaria, in un ‘sogno’ che nella realtà diventa fatica quotidiana. Per questo state facendo un’esperienza non da poco, state provando la costruzione della fraternità: la fatica non vi deve spaventare, nè si può rendere più facile l’esperienza, perché si tratta di qualcosa di molto grande”.
Non sfugge a nessuno che tutto ciò ha un costo elevato in termini di impegno personale, e non sfugge neanche alla Presidente: “Ci vuole l’apertura a credere di essere radicati in un ‘sogno’ nato in Dio, trasmesso attraverso Chiara, che richiede la serietà di chi deve farlo diventare realtà, insieme. È un lavoro in cui non è assente la fatica, a volte la stanchezza, la voglia di scappare, il pensiero che forse abbiamo sbagliato... Tutto questo bisogna metterlo in conto. Ma è questa la bellezza di questa esperienza. Ognuno di noi è chiamato a misurare i propri passi in questa direzione. Auguri!”.
Con la collaborazione di Aurora Nicosia, Città Nuova
Foto: Gianpaolo Filisetti e Mario Egman
